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Casse e fondazioni alla luce del sole

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Sabato 24 Settembre 2011

La crisi della finanza induce a cercare investimenti alternativi decorrelati. E tra le nuove tendenze, in tema d'investimenti di nicchia non collegati all'andamento delle asset class tradizionali, fra gli investitori istituzionali prende sempre più piede il business dell'energia fotovoltaica.
Ultimi in ordine di tempo l'Epap (Cassa di previdenza pluricategoriale che paga le pensioni a geologi, chimici, attuari ed agronomi) e la Fondazione Banco di Sardegna che in questi giorni hanno preso un impegno a investire complessivamente 20 milioni di euro circa in Clean Energy One: fondo immobiliare gestito da Swiss & Global Sgr specializzato nello sviluppo di parchi fotovoltaici. Un investimento il cui rendimento è funzione della produzione di energia generata dall'irraggiamento solare e delle tariffe incentivate stabilite dal gestore pubblico e su cui in precedenza avevano già puntato un chip, rispettivamente di 10 e 8,45 milioni, l'Enpapi (Cassa degli infermieri) e l'Enpacl (Cassa dei consulenti del lavoro). «Nel primo anno di attività del fondo – afferma Filippo La Scala, amministratore delegato di Swiss&Global Sgr – abbiamo realizzato nove impianti, tutti allacciati ed in produzione, che si differenziano per localizzazione, tecnologie utilizzate, sia a terra che su tetto. Rispetto a un obiettievo di rendimento medio ponderato del 7% annuo, i primi dati consuntivi hanno proiettato la stima della performance di Clean Energy One, al netto dei costi di gestione, tra il 9% e il 10,5% annuo. E nel primo trimestre del 2012 contiamo di iniziare a distribuire agli investitori i primi proventi». Il piano di investimento del fondo prevede la realizzazione entro fine 2012 di ulteriori 10-15 impianti fotovoltaici di dimensioni medio-grandi, per una potenza installata totale tra i 15 e i 25 Megawatt (MW) e un investimento complessivo tra 60 e 80 milioni. «Nel solco della tradizionale prudenza, abbiamo deciso di diversificare ulteriormente il portafoglio, puntando su investimenti di medio-lungo termine, in linea con la missione dell'ente – , spiega Arcangelo Pirrello, presidente dell'Epap -. Le energie rinnovabili sono un comparto da cui si attende un forte sviluppo nei prossimi anni. Abbiamo l'obiettivo di investire nei prossimi mesi circa il 7% del portafoglio mobiliare, che ammonta a 500 milioni di euro, in fondi sulle energie alternative e in un fondo sulla longevità».
Anche Enasarco per diversificare il portafoglio confida nella luce solare. La Cassa degli agenti di commercio ha sottoscritto un investimento di 30 milioni di euro in Copernico di Finint, che ha raccolto anche altri 35 milioni da istituti di credito, società e fondazioni bancarie. Un fondo immobiliare speculativo che può utilizzare ampiamente la leva del debito: attualmente su oltre 250 milioni di euro, il fondo ha circa 150 milioni di indebitamento finanziario frutto di diverse operazioni di finanziamento nelle forme tecniche del project financing e project leasing. «Le operazioni di finanziamento – spiegano da Finint – hanno durate medio lunghe e sono state strutturate sulla base del cash flow atteso dai progetti, ovvero i ricavi da vendita energia e da Conto Energia, che rendono compatibile un rimborso del debito e un flusso costante di pay-out ai partecipanti». Ad oggi Copernico ha costruito e connesso alla rete impianti per 65 MW in Puglia e Sicilia e ha ulteriori 10 MW di progetti fotovoltaici in corso di sviluppo.
Anche il fondo immobiliare Real Energy I gestito da EstCapital Sgr mira ad acquisire siti cantierabili, svilupparli e tenerli in portafoglio fino a decorrenza del Conto Energia, il sistema di incentivazione attraverso il quale lo Stato eroga un importo economico in funzione dell'energia prodotta da un impianto fotovoltaico. «Finora – affermano da EstCapital Sgr – Real Energy I ha raccolto 40 milioni di euro, principalmente da fondazioni bancarie e da una compagnia di assicurazioni, e ha realizzato impianti per una potenza complessiva di 20 MW. Il fondo ha un obiettivo di rendimento pari a oltre il 10%, nonostante un quadro normativo che è diventato meno favorevole».
Puntare su un fondo immobiliare specializzato sullo sviluppo di impianti per la produzione di energia fotovoltaica, per quanto sia un investimento di nicchia decorrelato, non è una scelta priva rischi. Una delle criticità più importanti è la minore liquidità di tale strumento e la difficoltà di valutare sulla lunga scadenza la convenienza del business. Un investimento alternativo che riduce il rischio complessivo di portafoglio, ma a condizione di dedicargli, in proporzione agli attivi complessivi, solo piccole somme.

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Sabato 24 Settembre 2011
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